Cross-Fertilization: la forza della ftaf

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L’intervista alla sua Presidente rappresenta un’ottima occasione per descrivere l’identità della Federazione dei Fiduciari e i suoi rapporti con il mondo bancario. – Cristina Maderni, Presidente della Federazione Ticinese dell’Associazione di Fiduciari

Dal 2008 è Presidente della Federazione Ticinese della Associazioni di Fiduciari e dal 2009 Presidente dell’Ordine dei Commercialisti del Cantone Ticino: questi sono solo alcuni dei più rilevanti ruoli istituzionali che Cristina Maderni ricopre a livello territoriale. Non per ultimo, è membro del Comitato Strategico del Centro Studi Villa Negroni.

Ecco quindi che, in occasione del primo numero di “Formazione al Centro”, ci ha parlato dell’identità della FTAF, delle sue diramazioni e di come si sviluppa sul mercato ticinese, e dello strategico rapporto tra mondo bancario e mondo fiduciario.

  1.  La FTAF è stata costituita nel 1992. Dal suo osservatorio privilegiato come Presidente ritiene che la missione della FTAF sia ancora la stessa?

FTAF è la Federazione mantello delle sei Associazioni di categoria che rappresentano il settore fiduciario nel Cantone. A trent’anni dalla costituzione, FTAF mantiene intatta la missione originaria: sostenere le Associazioni affiliate, promuovendo quelle attività che hanno rilevanza comune per più settori e che quindi maggiormente si prestano ad essere pianificate con modalità sinergiche. Certo, a partire dal 1992 il mondo e la finanza sono cambiati, e di molto. Siamo entrati nell’era della digitalizzazione, della piena conformità fiscale, del rinnovamento dei modelli operativi. Gli operatori del settore fiduciario hanno affrontato e vinto numerose sfide, la complessità del mercato ha determinato una ricerca di sinergie senza precedenti, oltre che una continua necessità di aggiornare e migliorare le competenze individuali. Al fine di favorire questo complesso processo di transizione, FTAF si è mobilitata a sostegno della professione. Lo ha fatto ricercando nuove modalità di formazione, di comunicazione, di dialogo con la società civile, con le associazioni di altri settori economici, non da ultimo con la politica. I risultati non sono mancati: il numero dei fiduciari iscritti all’albo è in continua crescita, la professione sa mantenere la fiducia del cliente e la lealtà dei collaboratori, di cui ha con determinazione difeso i posti di lavoro e le remunerazioni. In sintesi, FTAF conferma la missione del 1992, ma la adegua ai tempi, modellando la propria azione sull’evoluzione del mercato, della tecnologia, delle condizioni quadro, che con dedizione contribuisce a definire.

2.      Cosa significa per lei ricoprire il ruolo di presidente della FTAF?

Vivo la presidenza della FTAF come opportunità di lavorare per il benessere dell’economia e delle famiglie, sostenendo il successo della professione e dell’intero Ticino.

Non ho mai considerato la presidenza come una posizione di potere. Al contrario, si tratta di mettersi al servizio di un settore dotato sì di tradizione consolidata, ma che, allo stesso tempo, sa e deve guardare al futuro. Il segreto consiste nel giocare un ruolo collegiale, coordinando un comitato direttivo che ho sempre voluto essere forte e propositivo. Nel 2008, al momento della mia prima elezione alla presidenza, dichiaravo di voler portare rinnovamento, trasparenza e compliance. Sono questi i cardini su cui tuttora impostiamo la nostra azione federativa. Presiedere FTAF è senza dubbio un onore, di cui sono cosciente e che mi stimola e motiva oggi come ieri. È anche una testimonianza del fatto che noi donne ce la possiamo fare con le nostre capacità, senza spinte e senza quote rosa. È questa l’eredità che vorrei lasciare alle giovani generazioni.

3.      In che modo la FTAF supporta le singole associazioni di categoria?

     Vorrei a questo proposito toccare due punti ugualmente determinanti: il dialogo e il contributo alla definizione delle migliori condizioni quadro.  Per usare una parola oggi di moda, dialogo significa cross-fertilization fra fiduciari di diverse specializzazioni, oltre che coordinamento con altre associazioni economiche, ad esempio la Camera di Commercio o la Associazione Bancaria Ticinese. Significa anche saper esplicitare alla politica cantonale e federale le esigenze del settore. Compiti in cui una federazione unitaria ha maggiori probabilità di successo rispetto a singole associazioni. Ne sono strumenti la sezione pubblica dell’assemblea annuale, il Forum dei fiduciari, la Rivista Info, l’attiva presenza della Federazione e dei suoi esponenti sui media, il contributo fornito alla disamina di avamprogetti o altre iniziative legislative. Un mix di successo, se si considera la crescente attenzione che l’opinione pubblica del Cantone sembra dedicare al nostro settore. 

4.      Che ruolo ricopre la formazione all’interno della federazione? In questo contesto, come l’Istituto di formazione delle Professioni Fiduciarie (IFPF) risponde a questa esigenza?

     Gli aggettivi che definiscono il ruolo della formazione all’interno della Federazione sono due: irrinunciabile e fondamentale. I tempi in cui un professionista si diploma e poi lavora senza più affinare le proprie competenze sono finiti. Oggi, la formazione e l’aggiornamento sono continui nel tempo. Nulla è lasciato al caso e neppure alla sola buona volontà individuale: di qui il ruolo delle associazioni e della federazione. Nel contesto descritto, l’IFPF è lo strumento strategico con cui FTAF risponde a queste nuove esigenze. Nel Centro Studi, vediamo un partner intelligente con cui condividere un percorso di crescita capace di interpretare le sempre nuove esigenze del mercato e della regolamentazione.

5.      Ci sono dei progetti in corso o delle novità in programma nel 2023 per la FTAF?

      FTAF è un’organizzazione progettuale, attiva nel realizzare continui miglioramenti. Per il 2023, il punto focale consisterà nella comunicazione, sia in un consolidamento della rivista, sia nella definizione di una nuova politica sui social professionali.

Sempre importante sarà saper dare continuità ai progetti non nuovi ma di valenza strategica, fra cui mi sento di indicare il Forum dei fiduciari e i contatti sistematici con l’autorità fiscale cantonale.

6.      Lei è anche membro del Comitato strategico del CSVN: ritiene che i punti di contatto tra il mondo dei servizi fiduciari che lei rappresenta e il mondo bancario siano favoriti da questo suo ruolo?

Servizi fiduciari e istituiti bancari sono alleati naturali all’interno di uno stesso mercato, il cui progredire dipende anche dalla volontà e capacità di collaborare. Entrambi dotati di tradizione e reputazione, si differenziano per modelli operativi, per leva finanziaria e tecnologica, per agilità, per contenuti manageriali e imprenditoriali. Due settori complementari che, insieme, possono soddisfare le esigenze di una clientela variegata, con l’obiettivo comune di trattenerla, anzi svilupparla in Ticino. Sono questi i motivi per cui ritengo importante che i due settori trovino punti di contatto istituzionale quali il Comitato strategico del CSVN, in cui rafforzare unità di intenti.

Cristina Maderni, Presidente FTAF

A cura di:

Foto_Maderni

Cristina Maderni

Presidente della Federazione Ticinese dell’Associazione di Fiduciari

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