Banche e PMI: un’alleanza vincente

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Sono circa 34.000 le piccole-medie imprese che abitano il territorio ticinese, con 150.000 relativi posti di lavoro. Come oramai noto, oggi la macchina economica svizzera è in gran parte affidata al tessuto delle PMI, che rappresentano il 99,7% delle aziende e gestiscono il 67,2% di risorse umane.


Certamente i mutamenti economici-sociali degli ultimi due anni, oltre ad avere acuito le difficoltà
nella gestione del sistema imprenditoriale, hanno messo alla prova le piccole-medie imprese nei loro processi di ristrutturazione e rinnovo. E se da una parte il sistema aziendale è tenuto a vigilare le ordinarie attività, dall’altra risulta necessario tenere conto dei continui cambiamenti strutturali che il contesto economico-sociale presenta. Innovazione, adattabilità, progresso, automatizzazione e flessibilità sono infatti solo alcune delle sfide che l’impresa non può non affrontare nel suo processo di posizionamento in un mercato sempre più competitivo. Per realizzare i progetti aziendali sono possibili tipologie di finanziamento diverse. Se l’azienda decide di rivolgersi alla sua banca di fiducia, per fare la scelta giusta che risponda alle esigenze dell’azienda, è di fondamentale importanza la relazione che si instaura tra il management aziendale e il consulente crediti della banca prescelta.
La preparazione della domanda di credito e del colloquio che segue presuppone la conoscenza da parte dell’impresa dei requisiti che la banca impone per esaminare la fattibilità del progetto e la sostenibilità finanziaria. In questo primo contributo l’attenzione è posta sul processo di credito nel suo insieme e sulle diverse forme di finanziamento, ritenuto che per ogni progetto di investimento, per ogni modello operativo e per ogni fase aziendale esiste la struttura di finanziamento idonea.
Le classiche forme di finanziamento prevedono la dotazione di mezzi propri e il ricorso a capitale di terzi. Il credito bancario costituisce una delle possibilità per procurarsi capitale di terzi. Per assicurarsi un sufficiente margine di
manovra operativo, al credito bancario dovrà essere affiancata una adeguata dotazione di mezzi propri, che tenga conto dello specifico rischio imprenditoriale, oltre alla capacità di generare reddito attraverso le proprie attività.
Qual è la forma di finanziamento più adeguata? La prima domanda da porsi, una volta appurato il proprio fabbisogno creditizio, riguarda la forma di finanziamento che risulta più adatta alle proprie esigenze. Il credito d’esercizio consente di fi.nanziare l’attivo circolante in momenti di oscillazioni stagionali, procurando una liquidità immediata.
Il credito di investimento dell’attivo immobilizzato e circolante (per es. veicoli, attrezzature ecc.) è erogato con un importo prestabilito da rimborsare alla scadenza o tramite ammortamenti periodici. In alternativa, si ricorre al leasing che, ammortizzato regolarmente tramite canoni fissi, consente di accedere a beni senza dover ricorrere ai mezzi propri o a capitale di terzi. Se l’azienda prevede l’acquisto o il finanziamento di immobili si richiede un credito ipotecario
con tasso variabile o fisso o, in alternativa, un leasing immobiliare.
Se l’azienda riflette sulla propria espansione o su un passaggio generazionale, si valuta la forma del cosiddetto finanziamento mezzanino, che costituisce una forma mista con caratteristiche sia di capitale proprio che di terzi.
Per concludere, la cauzione o la garanzia bancaria ha lo scopo primario di comprovare verso terze persone la solvibilità dell’azienda e la sua capacità di fornire la propria prestazione.
Nel caso di scambio di merci o servizi su scala internazionale, uno strumento indicato è quello del credito documentario. Nello specifico, nell’ambito delle attività di esportazione è possibile, oltre che garantire il cosiddetto rischio debitore, anche assicurarsi contro il rischio di trasferimento e il rischio politico.


Le fasi dell’accesso al credito
Le fasi principali del processo di credito sono avviate con una domanda di credito, che prevede la preparazione da parte dell’azienda di tutte le informazioni e della documentazione da sottoporre alla banca e che saranno oggetto di una prima discussione con il consulente aziendale per definire la forma appropriata di finanziamento.
La fase successiva implica l’analisi del credito. La banca, per poter valutare i rischi e fissare le condizioni per il finanziamento, esaminerà le informazioni fornite, valutando la solvibilità dell’azienda (affidabilità e capacità di credito)
e la consistenza di eventuali garanzie. I costi del credito dipenderanno in larga misura dai rischi connessi al progetto di finanziamento e dalla presenza o meno di garanzie.
Non esiste un unico modello di prezzi: la banca valuterà le caratteristiche dell’azienda, includendo
fattori qualitativi, quantitativi e il mercato di riferimento. Una volta fissate le condizioni quadro del credito, stipulato il relativo accordo e versato il credito, si avvierà la fase di controllo dello stesso durante tutta la durata stabilita e per tenere conto di eventuali cambiamenti delle circostanze. L’alleanza tra l’impresa e la banca costituisce l’ingrediente fondamentale per realizzare i progetti del futuro.

A cura di:

Tamara Erez

Direttrice Centro Studi Villa Negroni

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