Ho terminato la mia formazione accademica conseguendo un bachelor in Business Administration presso la SUPSI e, successivamente, mi sono recato in Canada per ampliare le conoscenze della lingua inglese. Una volta tornato in Ticino, ho lavorato per qualche anno in qualità di Ispettore presso l’Ufficio giuridico della Sezione del lavoro a Bellinzona. Terminata l’esperienza nel settore pubblico, ho intrapreso un nuovo percorso lavorativo nell’ambito fiduciario presso Fiduciaria Mega, dove lavoro da un anno svolgendo mansioni in diversi dei vari campi nella quale opera quali la gestione del personale, la contabilità e la fiscalità di persone fisiche e giuridiche. Al fine di solidificare le mie conoscenze in quest’ultimo campo, ho deciso di intraprendere il Basics in fiscalità svizzera.
Il Basics in fiscalità svizzera mira a far conoscere i fondamenti tributari che vengono applicati regolarmente. Alla luce di ciò, quali sono stati i temi da cui ha tratto maggiore utilità nella sua attività professionale?
Il modulo relativo all’imposizione delle persone fisiche mi ha sicuramente aiutato a solidificare le mie conoscenze, acquisite sul lato pratico, sul trattamento delle dichiarazioni fiscali ed in particolare relativamente alle possibili deduzioni applicabili ed ai mutamenti che possono impattare l’imposizione della persona quali ad esempio il cambiamento dello stato civile durante il corso dell’anno.
Quanto le nuove generazioni sono interessate alla consulenza in ambito previdenziale?
In ambito professionale, nel nostro caso noi non ci occupiamo di fornire consulenza in ambito previdenziale. Personalmente posso però dirle di aver riscontrato una tendenza ad informarsi maggiormente prima di vincolarsi, ad esempio aprendo un 3° pilastro A. Questo è possibile grazie ad un accesso alle informazioni molto semplificato rispetto ad alcuni anni fa, dove erano necessarie conoscenze specialistiche oppure bisognava rivolgersi necessariamente ad un consulente. Vi era quindi una maggiore asimmetria informativa tra chi offriva il servizio e chi ne beneficiava. Le nuove generazioni hanno oggigiorno tutti gli strumenti a disposizione per informarsi in maniera autonoma e comparare le offerte sul mercato. Inoltre, la situazione di maggiore incertezza sul futuro che aleggia rispetto alle precedenti generazioni potrebbe fungere da stimolo ed incentivare i giovani ad utilizzare questo strumento di risparmio.
Creare una community oggi è essenziale sia per vivere un’esperienza formativa condivisa sia per favorire la propria immagine professionale in termini reputazionali. Che ruolo ha giocato l’utilizzo dei social media nel favorire questo approccio?
L’utilizzo di social media professionali, se usati nella maniera più opportuna, può sicuramente favorire il networking tra individui interessati alle medesime tematiche e ne permette una cooperazione facilitata. A tal fine è utile condividere le proprie opinioni o degli avvenimenti caratterizzanti il proprio percorso lavorativo o formativo. A titolo d’esempio le posso dire che tramite un social media è stata condivisa la foto relativa all’ottenimento da parte mia del premio FTAF per il risultato conseguito all’esame di Basics in fiscalità svizzera, questa è stata vista da un conoscente che mi ha successivamente contattato per una collaborazione relativa al trattamento fiscale di un certo numero di suoi clienti. Nonostante io sia generalmente restio alla pubblicazione di contenuti, non posso che affermare come il risultato sia stato certamente positivo.
Se potesse scegliere uno strumento per veicolare una formazione da suggerire ai suoi colleghi, quale strumento sceglierebbe?
Credo che una formazione in presenza continui a portare maggiori benefici rispetto ad un percorso svolto unicamente a distanza. Chiaramente dipende molto anche dal tipo di formazione in questione e dalle disponibilità di ogniuno; in taluni casi ritengo comunque che sia possibile utilizzare le due modalità in maniera combinata per ottenere migliori risultati.
