Il panorama normativo europeo si evolve, e con esso le opportunità e le sfide per gli operatori finanziari internazionali. In questo contesto, la Direttiva UE sui requisiti patrimoniali (CRD6), in vigore dal 9 luglio 2024, punta a uniformare le regole per le attività bancarie transfrontaliere, con rilevanti implicazioni per le filiali UE delle banche non comunitarie. Gli Stati membri dovranno recepire i nuovi requisiti entro il 10 gennaio 2026 e applicarli dall’11 gennaio 2027. Attualmente, essi dispongono di ampia autonomia nel regolare l’accesso alle attività bancarie transfrontaliere per entità di paesi terzi, creando un “mosaico” normativo che rappresenta una sfida significativa per gli operatori extracomunitari.
La CRD6 introduce regole armonizzate per l’autorizzazione e la supervisione delle filiali UE di banche non comunitarie; le entità di Paesi terzi dovranno istituire una filiale autorizzata nello Stato membro in cui intendono offrire “servizi bancari di base”, salvo specifiche eccezioni; in alternativa, potranno operare tramite una filiale UE autorizzata, sfruttando il regime di passaporto per espandersi in altri Stati membri.
Il convegno offrirà l’occasione di analizzare questa nuova Direttiva e valutarne le implicazioni per gli intermediari finanziari svizzeri che operano o intendono operare con clienti e controparti all’interno dell’UE.
si rivolge a:
Compliance Consulente finanziario Direzione Generale Gestore patrimoniale Legal
Tematiche trattate
Diritto e fiscalitàGovernance / Risk / Compliance
Costo di partecipazione
Sconto early booking fino al 29 Gennaio 2025 !
Quota standard:CHF 300CHF 255
Contenuti
– Contestualizzazione storica della Direttiva europea (2024/1619, CRD6)
– Associazione Svizzera dei Banchieri: stato dell’arte e prospettive future
– Visione europea e italiana circa la possibile applicazione della Direttiva
– Focus sulle attività cross-border delle banche elvetiche
Interventi
Roberto Battegay: Senior Advisor International, Associazione svizzera dei banchieri, Basilea